Lettori fissi

martedì 17 aprile 2018

Intervista all'autore Enzo Orlando e il calendario delle sue prossime tappe in libreria


TITOLO: Il diario Lombroso e il killer dei musei
AUTORE: Enzo Orlando 
EDITO DA: Bonfirraro Editore 
GENERE: Giallo/Thriller 
PREZZO: €15,90 


Buongiorno lettori,
Oggi vorrei parlarvi del libro d'esordio di Enzo Orlando, "Il diario Lombroso e il Killer dei musei" edito da Bonfirraro Editore. Si tratta di un romanzo che ho adorato e che, insieme all'autore, ho avuto il piacere di presentare in alcune delle maggiori librerie torinesi. Si tratta di un giallo che vede protagonista il commissario Moretti, impegnato tra le vie del lungo Pò, in un'indagine ricca di colpi di scena e risvolti che lasceranno il lettore senza fiato. 
In vista del Salone Internazionale del Libro di Torino, che si terrà dal 10 al 14 maggio 2018 presso Lingotto Fiere, è stato organizzato un nuovo tour in alcune delle librerie Mondadori delle province di Torino e Cuneo.
La tappa di apertura ha visto Orlando, impegnato in un firmacopie presso la libreria Mondadori di Chivasso sabato 14 aprile.

Seguiranno:
22 aprile, ore 16:30 Presentazione del romanzo presso il Mondadori Megastore di Torino (via Monte di Pietà 2). Ne parlerà con l'autore Gabriele Farina, giornalista del "Quotidiano piemontese".
28 aprile, ore 15:30 Firmacopie presso la libreria Mondadori di Venaria.
12 maggio, ore 15:00 Firmacopie presso la libreria Mondadori di Alba, in occasione della Notte bianca delle librerie.

Sotto trovate la trama del romanzo e l'intervista all'autore, spero di riuscire a incuriosirvi! 


TRAMA
Torino, inverno 2011. Mentre in città si festeggia il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, uno spietato killer sceglie i musei cittadini come teatro per i suoi crimini. È il commissario Moretti a dare il via alle indagini. I sospetti si indirizzano subito su alcuni gruppi di meridionalisti e neo-borbonici dell’ultima ora, scatenatisi con tutta la loro ferocia sui social contro chi, da sempre, li addita come criminali. Ben presto si comprenderà che nulla è come sembra e l’atmosfera cupa diverrà ancora più impenetrabile alla scomparsa di un diario appartenuto all’antropologo Lombroso, nel quale lo scienziato era solito narrare le sue esperienze nel campo dell’occulto. Dipanandosi fra le suggestive vie della città sabauda, come in un lungo piano-sequenza cinematografico, Il diario Lombroso e il killer dei musei è un complesso thriller dal ritmo incalzante e coinvolgente, dalle mille sfumature scientifiche e filosofiche, che lascerà il lettore disorientato, senza fiato, fino all’ultima pagina.  


INTERVISTA

1. Quando e perché hai deciso di scrivere questo romanzo?
1. Nell'agosto 2016 ero in vacanza con la mia famiglia. Durante una delle lunghe passeggiate in riva al mare, mio figlio, appassionato di serie televisive, mi lanciò una sfida: sarei stato capace di ideare un thriller come quelli americani, ma ambientato in Italia? Il "guanto di sfida" mi era stato lanciato e non potevo non raccoglierlo. Durante quei giorni di vacanza ho iniziato a buttare giù delle idee: la storia si doveva svolgere a Torino- città d'elezione per grandi giallisti e registi- doveva raccontare la città esoterica, ma anche qualcosa che si riferisse a fatti reali.
2. Da dove nasce l'idea di incentrare la tua storia sulle teorie di Cesare Lombroso?
2. In quel periodo un paio di amici napoletani riempivano la chat di whatsapp con teorie neoborboniche e revisioniste sul Risorgimento. Prendevano di mira con toni accesi i personaggi di Garibaldi, Cavour e Cesare Lombroso, considerato l'ispiratore di Hitler e dello sterminio degli ebrei. Ho approfondito il tema, scoprendo l'esistenza di un Comitato NO Lombroso che aveva come obiettivi la chiusura del museo omonimo e la restituzione dei crani dei delinquenti studiati dall'antropologo veronese ai loro discendenti. Decisi quindi che il mio libro doveva raccontare questo scontro ideologico fra Nord e Sud.
3. A cosa è legata la scelta della collocazione temporale? Perché proprio il 2011?
3. È ambientato nel 2011 per due motivi. L'anno precedente un gruppo di meridionalisti e di neoborbonici è partito dal sud per giungere a Torino per manifestare davanti al museo Lombroso e per chiederne la chiusura. Il secondo motivo è la ricorrenza dei 150 anni dall'Unità d'Italia. Mentre in città fiorivano le iniziative tese alla celebrazione di quella fase storica, altrove fiorivano, specie sul web, gruppi di oltranzisti che dileggiavano il Risorgimento in nome di una controstoria che svelerebbe finalmente le verità nascoste.
4. Il commissario Moretti, l'agente scelto Luca Brero, l'investigatrice della squadra mobile di Torino Claudia Bonivent e l'agente Simone La Guardia, sono i componenti della squadra che si occupa degli omicidi che segnano il tuo romanzo. Chi tra questi ti  somiglia di più? 
4. Il commissario Moretti ama la musica jazz. Claudia è appassionata di fumetti, di cinema e pratica arti marziali. Simone parla spesso in dialetto campano e trasmette una certa simpatia. Sono tutti elementi in cui mi riconosco.
5. Da dove nasce l'interesse nei confronti di Torino magica?

5.Torino è una città magica, ai vertici dei triangoli della magia bianca e della magia nera. Qui sono nate le prime associazioni di spiritismo. Neppure Lombroso rimase indenne al fascino dell'esoterimo: nella maturità si mise a studiare l'occultismo e partecipò a sedute spiritiche. A me interessava raccontare questi lati della sua personalità, sconosciuti ai più.
6. Leggendo il tuo romanzo, si ha la sensazione di essere immersi all'interno della città e camminare per le vie di Torino. La descrizione minuziosa e affascinante dei luoghi, è voluta e ha lo scopo di far entrare il lettore all'interno della storia a 360 gradi o  è casuale e può considerarsi una deformazione professionale?
6. Come architetto non posso non ammirare questa città: la sua urbanistica, la disposizione ordinata degli isolati, le sue architetture storiche. A Torino inoltre vi sono case particolari, che mi affascinano sempre, come la Casa dei Draghi e Casa La Fleur, entrambe in corso Francia. 
7. Quali momenti della giornata dedichi alla scrittura?

7. Scrivo durante le ore serali e nei weekend, insomma nei momenti di libertà, quando sono ispirato.
8. Ci sono in programma altre indagini per il commissario Moretti?

8. Il commissario Moretti è un po' sfortunato: mai una volta che gli capiti un'indagine "normale". A differenza del detective  Dylan Dog che indaga l'impossibile, Moretti si ritrova coinvolto, suo malgrado, nel paranormale. Sarà così anche nella prossima indagine.